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Ci abbiamo pensato molto e alla fine abbiamo deciso. Ci facciamo una vacanza e abbiamo scelto il Lago di Garda come meta.

Partenza il 16/5/2010. Appuntamento alle ore 9.00 al casello di Fiano Romano. Ci ritroviamo io (walter), fabio, emiliano, riccardo, damiano, piero e angela.

Tutti in sella a delle vecchiette niente male (io con una moto guzzi california II, riccardo e damiano con 2 honda 500 four, fabio e emiliano con 2 moto guzzi T3 e piero e angela con una bmw r80rt.

 

 

 

Un breve saluto un controllo a tutto e via. Ci dirigiamo con tranquillità e sperando nella clemenza del tempo verso Terni dove prenderemo la E45.

Il nostro intendimento è quello di percorrere tutta la E45 fino a Ravenna per poi dirigersi a Ferrara e da li, passando vicino Rovigo e rasentando Verona, arrivare a Peschiera del Garda nostra meta di arrivo.

Il maltempo perdurante, che sembra non voler dare tregua, non ci ha impedito di intraprendere questo viaggio.

 

Siamo fortunati. Un tempo discreto ci assiste per tutto il viaggio tranne per un piccolo e breve acquazzone che ci prende all’altezza di Verghereto. (niente in confronto al maltempo che ci aveva accompagnato nell’attesa di questa partenza).

Il viaggio sembra spedito e tranquillo fino a quando qualche moto comincia a dare segni di “anzianità”. Una delle honda 500 comincia a perdere benzina perché lo spillo di un carburatore non chiude bene. Per fortuna con noi c’è il ns amico (oltre che meccanico di fiducia) fabio che, purtroppo per lui ma fortuna per noi, “deve cominciare a sporcarsi le mani”. Problema risolto. Si riparte e tra una fermata e l’altra per il rifornimento e una sgranchita alle gambe si arriva a Ravenna. Li altro piccolo problema. La moto di piero, una bmw r80 rt, si ferma perché si blocca il freno davanti. Si è otturato il foro che permette il ritorno dell’olio dei freni. Sempre fabio, (ormai con le mani sporche), risolve la situazione. Questo sarà l’ultimo problema. D’ora in poi tutto filerà liscio.

Arrivati e Peschiera del Garda in serata constatiamo che abbiamo percorso circa 560 km. Niente male.

Conoscendo un po’ i luoghi avevo programmato delle visite a cittadine e luoghi di interesse sparsi per la zona.

Per cui lunedì 17 (dopo aver passeggiato attraverso i banchi del mercato settimanale) ci dirigiamo verso il santuario della Madonna della Corona situato a Spiazzi, un paese posto sul gruppo del monte Baldo sul versante che guarda la valle dell’Adige. E’ un santuario molto particolare perché è costruito su una parete rocciosa. Li ci siamo anche fermati per un veloce pasto. (http://www.madonnadellacorona.it).

Da Spiazzi abbiamo deciso di percorrere una strada, chiamata Strada Graziani, che corre lungo tutto il versate orientale del Baldo fino a raggiungere la località di Mori. Strada di montagna molto bella con ancora la neve nei canaloni che lambiscono la strada stessa e con un bellissimo belvedere sul lago (bisogna percorrere un piccolo sentiero di poche decine di metri per arrivare su una punta rocciosa che offre una bella vista sul lago). Durante il tragitto mi sono trovato a non molta distanza dalle ruote della moto una marmotta che con tranquillità si è infilata nel suo rifugio e due bellissime lepri.

 

Arrivati al paese di Mori ci siamo diretti verso Torbole e da li abbiamo iniziato la “discesa” del lago lungo la strada Gardesana Orientale. Abbiamo fatto una sosta al paese di Malcesine e ne abbiamo approfittato per visitare il castello Scaligero.

 

Ripartiamo e percorsi un po’ di km arriviamo a Punta San Vigilio. Famoso luogo sul Garda per la sua bellezza (c’è una spiaggia chiamata Baia delle Sirene) e anche per il fatto che proprio sulla punta c’è un locale bar molto suggestivo (una buona birra ha allietato questa ns fermata).

Tornati a Peschiera annotiamo che oggi abbiamo percorso circa 150 Km.

Martedì 18 le ns mete saranno: Salò, Gardone Riviera, con visita al Vittoriale degli Italiani, Tremosine (paese situato in quota con una terrazza a sbalzo sul lago e facente parte dei 100 borghi più belli d’Italia), Riva del Garda (con visita alle cascate del Varone).

La mattina si parte con molta calma e dopo aver percorso una quarantina di km e aver fatto non so quante rotatorie (qui le rotatorie le fanno anche sul tavolo da pranzo) giungiamo a Salò. Splendido paese situato all’interno di un golfo. Elegante, ben tenuto. Passeggiata con colazione e di nuovo in sella per dirigersi verso Gardone dove andiamo a visitare la casa di D’Annunzio.

Il Vittoriale degli Italiani è un bel posto. La visita alla casa del poeta è un susseguirsi di sorprese. Dire strana è poco. Comunque molto interessante. Consiglio di visitarlo. Pranziamo e riprendiamo le moto per dirigerci a Tremosine. Non avevo accennato niente agli amici perchè volevo fargli una sorpresa. La strada che sale verso Tremosine è uno spettacolo per un motociclista. (http://www.youtube.com/watch?v=fR01dH80lZI). Arrivati in cima al paese ci dirigiamo verso l’hotel Paradiso. L’hotel non ha niente di particolare salvo la posizione panoramica e la sua particolare terrazza a sbalzo sul lago. Chi soffre di vertigini e meglio che non si affacci. (http://www.youtube.com/watch?v=gI-NRk2lETo). Ci fermiano, oltre che per riposare le terga, anche per la degustazione di un buon prosecco.

Per scendere da tremosine si cambia strada e dopo pochi km riprendiamo la Gardesana e arriviamo a Riva del Garda. La meta sono le cascate del Varone. Situate 3 km fuori della cittadina sono molto belle da vedere. La sorpresa per me che le conoscevo già è che, forse complice il maltempo di questo anno, sono molto ricche di acqua per cui lo spettacolo è molto più bello. (http://www.cascata-varone.com). Lasciate le cascate per il ritorno si ripercorre tutta la gardesana orientale (meno gallerie e rotatorie). A fine giornata i km percorsi sono 160 circa.

Mercoledì 19 è una giornata di pochi km e di visite culturali. Ci dirigiamo a Sirmione. Luogo suggestivo. Forse uno dei paesi più belli posti sul lago. Appena arrivati ci dirigiamo al porticciolo e noleggiamo un motoscafo per una visita intorno al promontorio. Dal suo accento il pilota del motoscafo tradisce le sue origini non venete. Alla ns domanda (retorica) di dove fosse ci dice di essere nativo di Bolzano Marittima.

La navigazione intorno a Sirmione è interessante (io già la avevo fatta molte volte). Dal largo si riescono a scorgere luoghi che dalla terra ferma è impossibile vedere. Sirmione è anche una importante zona termale e dal motoscafo, ad un centinaio di metri dalla costa, vediamo da sotto l’acqua venire su le bolle della sorgente termale. Tornati al porto attraversiamo il paese a piedi e ci dirigiamo alla famose Grotte di Catullo. Le grotte non sono altro che le rovine di epoca romana della casa del poeta Catullo. La visita agli scavi e al museo è interessante (nel frattempo il ns presidente Piergiorgio, che non aveva potuto essere insieme a noi alla partenza, mi chiama e mi dice di essere lungo l’autostrada per raggiungerci. La cosa ci fa molto piacere e attendiamo il momento del suo arrivo). 

Ritornati sui ns passi riprendiamo le moto e ci dirigiamo verso il poco distante paese di San Martino della Battaglia dove si trova la Torre di San Martino e il museo annesso. Il luogo è quello dove è stata combattuta una delle più sanguinose battaglie della 2° guerra di indipendenza (http://www.solferinoesanmartino.it). Mentre pranziamo ci giunge la telefonata di Piergiorgio che ci annuncia di essere quasi arrivato. Andiamo tutti insieme ad aspettarlo fuori del casello autostradale di Sirmione. Insieme al ritrovato presidente andiamo a visitare la torre salendo su in cima. Da lassù lo sguardo spazia su tutto il territorio circostante. E’ veramente un bel vedere.

Visitiamo poi il museo situato in una chiesetta poco distante. Il luogo lascia un po’ di amaro in bocca pensando a tutte le migliaia di giovani che hanno perso la vita in quel posto.

Da li ci dirigiamo verso Borghetto sul Mincio. Luogo suggestivo. Le case sono costruite di fatto in mezzo al letto del fiume Mincio. (http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=894). Bello. Come al solito sosta con degustazione di vari alcolici. Alla sera i km sono circa 50.

Giovedì 20 ci aspetta la tappa più lunga. La ns meta è Madonna di Campiglio.

Percorriamo la strada fino a Salò e poi si devia per la statale del lago di Idro. Attraversati vari paesi si giunge in Val Rendena. Poco dopo Pinzolo abbiamo fatto una deviazione in Val di Genova per andare a vedere la cascata Nardis.

 

Molto bella. La cosa che ci ha fatto sorridere è quella che mentre ripartivamo un gruppo di turisti abbastanza attempati guardavano sorpresi Damiano salire in moto. Il fatto è che damiano ha 72 anni (anche se, come precisa lui, ne dimostra 71) e ha affrontato questo viaggio con lo spirito di un ragazzino. Un esempio per tutti.

Si riparte per arrivare a Madonna di Campiglio e tra un tornante e una fermata per ammirare le dolomiti del Brenta arriviamo al paese che si presenta a noi completamente deserto.

Certo che fuori stagione questi paesi sono veramente tristi. Una fermata a Campo Carlomagno per un piccolo ristoro e si riparte destinazione Andalo. Una piccola sosta ad Andalo e da li un breve tratto di strada ci porta a Molveno dove in riga al lago ci concediamo una sosta più lunga per un gelato.

Rientro un po’ stancante e alla fine i km percorsi saranno circa 350.

Venerdi 21 la mattina è stata dedicata a passeggiate tra i negozi e il lungo lago di Peschiera. Dopo un pranzo frugale ci siamo diretti a Valeggio sul Mincio per visitare il Parco Sicurtà (http://www.sigurta.it). E’ un parco privato molto bello, tenuto in modo quasi maniacale. Per chi passa da quelle parti il consiglio è quello di visitarlo.

 

Finito il giro nel parco (con noleggio delle macchinette elettriche tipo campo da golf) ci dirigiamo a Lazise per una breve visita e poi a Bardolino dove è in programma il Palio del Chiaretto. Il chiaretto è un vino del Garda, leggero, che si “lascia bere” come dice damiano.

 

La serata finisce in pizzeria con un po’ di tristezza perché siamo alla fine del viaggio e domani si rientra.

Sabato 22 alle 10.00 si riparte. Questa volta direzione casa. Percorriamo l’autostrada fino a Sasso Marconi. Usciamo dall’autostrada dirigendoci verso il Passo della Raticosa e il Passo della Futa. Bella strada ma il sabato, e probabilmente la domenica, per percorrerla bisogna farsi il segno della croce. E’ una pista. Decine di “centauri” tutti in sella a moto sportive la percorrono come se stessero facendo un gran premio. Gente che ti sorpassa in curva ginocchio a terra, te li vedi arrivare da davanti in curva e speri che nessuno scivoli, insomma veramente esagerati. Forse se andassero in pista sarebbe meglio per tutti. Tedeschi, austriaci, ungheresi sembra che si diano appuntamento su questa strada.

Sul piazzale del Passo della Raticosa ci saranno state 300 moto. Uno spettacolo affascinante. Noi tiriamo dritti e ci fermiamo per pranzare sulla Futa. Trattoria niente male, un primo, un dolce caffè e si riparte. A Barberino del Mugello si riprende l’autostrada (solo Riccardo ci lascia perché vuole fare la cassia). Tra una sosta e l’altra arriviamo a Roma stanchi ma soddisfatti del viaggio.

Le considerazioni finali possono essere:

Ottima compagnia, tempo bello, (niente pioggia e di questi tempi non è stato male) ottime strade e posti molto belli. Un ringraziamento a tutti per la splendida compagnia e un ringraziamento anche alle nostre vecchiette che ci hanno permesso di scorazzare senza gravi problemi in giro per questa parte di Italia molto bella.

 

Al prossimo viaggio.

Walter